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disturbo d'ansia sociale

Disturbo d’Ansia Sociale

Il disturbo d’ansia sociale, noto anche come fobia sociale, è una condizione psicopatologica caratterizzata da un’intensa paura di situazioni sociali in cui l’individuo potrebbe essere esposto al giudizio degli altri. Questa paura può portare a comportamenti di evitamento che compromettono significativamente la qualità della vita della persona.

Eziologia del Disturbo d’Ansia Sociale

L’eziologia del disturbo d’ansia sociale è complessa e multifattoriale prevedendo l’interazione di diversi fattori. Tra i principali fattori di rischio possiamo trovare:

  • Fattori genetici: Diversi studi hanno rilevato una componente ereditaria nel disturbo d’ansia sociale. In particolare, i gemelli omozigoti mostrerebbero tassi di concordanza più alti rispetto ai gemelli eterozigoti (Stein et al., 1998).
  • Fattori biologici: Anomalie nel funzionamento del sistema serotoninergico e dell’amigdala sono spesso associate a questa condizione (Schneier et al., 2002).
  • Esperienze di vita: Esperienze traumatiche o umilianti durante l’infanzia o l’adolescenza possono predisporre allo sviluppo del disturbo d’ansia sociale (Rapee & Spence, 2004).
  • Aspetti psicologici: L’iperattivazione di schemi cognitivi negativi e la predisposizione a valutare in modo catastrofico le situazioni sociali contribuiscono significativamente allo sviluppo del disturbo (Clark & Wells, 1995).

I Sintomi del Disturbo d’Ansia Sociale

Il disturbo d’ansia sociale, come altri disturbi, si manifesta con una serie di sintomi diversi che possono essere suddivisi in tre categorie principali:

  • Sintomi cognitivi: Preoccupazioni persistenti riguardo al giudizio degli altri, la paura di essere osservati e valutati negativamente da altri, presenza di eccessiva autocritica.
  • Sintomi fisici: Palpitazioni, tremori, sudorazione eccessiva, tensione muscolare, rossore, nausea.
  • Sintomi comportamentali: Evitamento delle situazioni sociali, difficoltà a parlare in pubblico, evitare contatti visivi, ritirarsi in contesti sociali.

LEGGI IL DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO

Diagnosi del Disturbo d’Ansia Sociale

La diagnosi del disturbo d’ansia sociale, solitamente, viene effettuata attraverso una valutazione psicologica-clinica completa che include:

  1. Colloqui clinici: Interviste strutturate e semi-strutturate per raccogliere informazioni dettagliate sulla storia personale della persona (anamnesi), la storia dei sintomi e sul loro impatto nella vita quotidiana.
  2. Questionari auto-somministrati e Test: Strumenti come l’MMPI-2, STAY, le scale di valutazione del DSM-5, la Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS) o la Social Phobia Inventory (SPIN) possono essere utilizzati per valutare la gravità dei sintomi.
  3. Osservazione clinica: Valutazione diretta del comportamento del paziente in situazioni sociali simulate o reali.

Trattamento Cognitivo Comportamentale (TCC)

Il trattamento cognitivo comportamentale (TCC) è considerato il metodo più efficace e scientificamente orientato per il disturbo d’ansia sociale. Questo approccio terapeutico si concentra su due aspetti principali: la ristrutturazione cognitiva e l’esposizione graduale.

Ristrutturazione Cognitiva

La ristrutturazione cognitiva mira a identificare e modificare i pensieri distorti che alimentano l’ansia sociale. Psicologo e paziente lavorano insieme per:

  • Identificare i pensieri automatici negativi.
  • Valutare l’evidenza a supporto di questi pensieri.
  • Sviluppare pensieri alternativi e più realistici.

Esposizione Graduale

L’esposizione graduale è una tecnica comportamentale che aiuta il paziente a confrontarsi progressivamente con le situazioni temute, riducendo gradualmente l’ansia associata.


Il disturbo d’ansia sociale è una condizione debilitante che può compromettere gravemente la qualità della vita della persona. Va precisato che grazie ai progressi nella comprensione dei suoi meccanismi eziologici e allo sviluppo di trattamenti efficaci come la terapia cognitivo comportamentale, è possibile ottenere significativi miglioramenti e aiutare i pazienti a condurre una vita più soddisfacente e gratificante.

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Bibliografia

  1. Clark, D. M., & Wells, A., “A Cognitive Model of Social Phobia,” in Heimberg, R. G., Liebowitz, M. R., Hope, D. A., & Schneier, F. R. (Eds.), Social Phobia: Diagnosis, Assessment, and Treatment, 1995, Guilford Press.
  2. Rapee, R. M., & Spence, S. H., “The Etiology of Social Phobia: Empirical Evidence and an Initial Model,” Clinical Psychology Review, 2004.
  3. Schneier, F. R., et al., “The Epidemiology of Social Anxiety Disorder,” Journal of Clinical Psychiatry, 2002.
  4. Stein, M. B., et al., “Genetic and Environmental Influences on Social Anxiety Disorder,” Archives of General Psychiatry, 1998.
  5. A cura di Claudia Perdighe e Andrea Gragnani, Psicoterapia Cognitiva. Comprendere e curare i disturbi mentali, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2021
  6. American Psychiatric Association, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali ed. 5, Raffaello Cortina Editore, 2013

Sitografia

  1. Istituto Superiore di Sanità – Disturbo d’Ansia Sociale
  2. Ministero della Salute – Salute Mentale
  3. APC

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