Quando parliamo di trauma psicologico (o psichico), ci riferiamo ad un’esperienza sconvolgente che può lasciare cicatrici profonde nella mente di chi lo vive. Gli eventi traumatici possono variare da incidenti e abusi a catastrofi naturali, guerre o perdite improvvise. Tuttavia, ciò che distingue un evento traumatico da altri eventi stressanti è la sua capacità di sopraffare le risorse di coping di una persona, minando il suo senso di sicurezza e stabilità. In questo articolo esploriamo il trauma dalla prospettiva cognitivo-comportamentale, esaminando come i pensieri e i comportamenti influenzino la risposta individuale al trauma e come questi processi possano contribuire alla persistenza del disagio.

La Natura del Trauma Psicologico

Il trauma psicologico non è definito solo dall’evento in sé, ma piuttosto dalla risposta soggettiva dell’individuo a quell’evento. Due persone possono vivere lo stesso incidente, ma solo una può sviluppare un trauma. Questo accade perché il trauma è strettamente legato al significato che l’individuo attribuisce all’esperienza e alla sua capacità di processare e integrare l’evento nella propria narrazione di vita.

I Meccanismi Cognitivi del Trauma

Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, uno degli elementi chiave del trauma è il modo in cui l’individuo interpreta e rielabora l’esperienza traumatica. Il trauma può innescare pensieri automatici negativi e disfunzionali che diventano parte di un ciclo di mantenimento del disagio. Ad esempio, una persona che è sopravvissuta a un grave incidente automobilistico potrebbe sviluppare la credenza irrazionale di non essere al sicuro in nessuna situazione, con pensieri automatici come “Non sarò mai al sicuro” o “Qualcosa di terribile sta per accadere“.

Questi pensieri possono portare a una percezione distorta della realtà e contribuire allo sviluppo di sintomi come l’iperarousal (lo stato di costante vigilanza e allerta), flashback, e comportamenti di evitamento. La mente traumatizzata rimane intrappolata in un ciclo di paura e ansia, alimentato da convinzioni rigide e distorte.

Evitamento e Ricordi Intrusivi

L’evitamento è un meccanismo comune in risposta al trauma. Le persone traumatizzate spesso cercano di evitare qualsiasi cosa che possa ricordare loro l’evento traumatico, come luoghi, persone o situazioni specifiche. Sebbene questo comportamento possa offrire un sollievo temporaneo, a lungo termine rinforza la paura associata al trauma e impedisce all’individuo di elaborare l’esperienza in modo sano.

I ricordi intrusivi, come i flashback o gli incubi, rappresentano un’altra caratteristica distintiva del trauma psicologico. Questi ricordi emergono involontariamente e con un’intensità emotiva che può far rivivere l’esperienza traumatica come se stesse accadendo nuovamente. Dal punto di vista cognitivo questi ricordi intrusivi sono il risultato di una mancata integrazione del trauma nella memoria autobiografica, rimanendo quindi isolati e non processati.

Il Ciclo di Mantenimento del Trauma

Il trauma crea un circolo vizioso in cui i pensieri disfunzionali, l’evitamento e i ricordi intrusivi si rinforzano a vicenda. Questo ciclo di mantenimento contribuisce alla persistenza dei sintomi e impedisce all’individuo di guarire. L’iperarousal, ad esempio, alimenta l’ansia e l’evitamento, mentre l’evitamento impedisce l’elaborazione dei ricordi traumatici, mantenendoli in questo modo vivi e dolorosi.

Inoltre, le credenze centrali disfunzionali possono diventare sempre più radicate, influenzando negativamente la percezione di sé, degli altri, e del mondo. Una persona traumatizzata potrebbe sviluppare una visione del mondo come fondamentalmente pericolosa e inaffidabile, con una conseguente riduzione della qualità della vita e del benessere psicologico.

Implicazioni a Lungo Termine

Senza un intervento adeguato, gli effetti del trauma psichico possono persistere per anni, influenzando molteplici aspetti della vita di una persona. Oltre ai sintomi del disturbo post-traumatico da stress (PTSD), il trauma può portare a una serie di altre difficoltà, tra cui:

  • Depressione.
  • Ansia.
  • Problemi relazionali.
  • Abuso di sostanze
  • Un aumento del rischio di comportamenti autolesionistici.

In più, il trauma può avere un impatto significativo sul funzionamento cognitivo, riducendo la capacità di concentrazione, la memoria e il decision making (o processo decisionale). Tutti questi effetti possono compromettere la capacità di una persona di svolgere le normali attività quotidiane e di mantenere relazioni sane e soddisfacenti.

In sintesi…

Il trauma psicologico rappresenta una sfida complessa e multidimensionale che va oltre la semplice risposta emotiva a un evento stressante. Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, il trauma coinvolge processi cognitivi e comportamentali che contribuiscono alla persistenza del disagio e alla difficoltà di superare l’esperienza traumatica. Comprendere questi processi è fondamentale per sviluppare strategie efficaci per affrontare il trauma e promuovere la guarigione.

Bibliografia

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